Italian Baja 2016


Oggi arrivi in Fiera


E’ questione di gusti motoristici, ma a qualcuno piacciono giganteschi, esagerati, colossali. Sono i mezzi di accompagnamento dei fuoristrada all’Italian Baja, già grossi per conto loro.

 

Alcuni sono arrivati lunedì, altri ieri, oggi si chiuderà il cerchio in Fiera per la gara da venerdì a domenica, pregando che non sbaglino strada e non finiscano nel ring o magari transitino davanti all’Hotel Moderno come l’anno scorso, quando la circolazione all’alba fu complicata dalle manovre di un impossibile parcheggio da parte di un Kamaz di fabbricazione russa. Spettacolo anche questo della corsa che dal 1994 ingloba Pordenone nell’universo iridato del tout terrain ribattezzato Fia Cross Country Rally.

 

Domani e venerdì, invece, arriveranno moto e quad della Coppa del Mondo Fim Bajas, in versione più ruspante e autogestita. Tanti camper e pochi motorhome, il biker a questa latitudine agonistica viaggia leggero e in economia. Denominatore comune: la passione per l’avventura, che all’Italian Baja significa affrontare guadi e woops (cunette naturali e irregolari formate dalla spinta dell’acqua su sassi e ghiaia) disseminati lungo i greti di Meduna, Cosa e Tagliamento.

 

AUTO. Sono 55 gli iscritti alla competizione Fia, 20 gli italiani con il milanese Lorenzo Codecà che ricomincia la sua personalissima caccia allo scudetto tricolore sul Grand Vitara V6 di Suzuki Italia. Quattro i piloti pordenonesi con vista privilegiata sui big stranieri: Mauro Vagaggini (Mitsubishi Pajero), Fabrizio Martinis (Isuzu Dmax), Andrea Tomasini (Peugeot Prototipo Gwr) e Federico Crozzolo (Nissan Navara).

 

MOTO. Spicca il giovane Xavier de Soultrait (Yamaha), protagonista due settimane fa in Sardegna al Mondiale Cross Country Rally, che ha deciso di correre anche a Pordenone rendendo la vita un po’ più difficile al favorito Vanni Cominotto (Husqvarna). Avversari nell’isola dei quattro mori e ora anche all’Italian Baja, con Brice Barbier (secondo nel 2015 nel Mondiale di specialità) e Loic Minaudier a sottolineare quanto i francesi sappiano mettersi in gioco nella specialità.

 

Carlo Ragogna Ufficio Stampa italian Baja

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