Di nuovo al via la “morosa” Andrea Mayer con un Danisi Dust Devil T3 Light, preludio a un possibile ritorno di Stephane Peterhansel. Intanto si è iscritto il ceco Josef Machacek funambolo dei quad, vincitore di 5 Dakar.
La lunga attesa dell’Italian Baja (13/16 marzo) si arricchisce di spunti d’interesse ogni giorno grazie ai nuovi iscritti e c’è chi fatalmente solletica la curiosità di appassionati e addetti ai lavori. La tedesca Andrea Mayer vanta un curriculum personale importante, avendo corso dovunque con moto, auto e persino camion. Ma, inutile negarlo, non passa inosservata la sua “liaison” con Stephane Peterhansel, mito della Dakar avendo vinto undici edizioni (6 in moto, 5 in auto).
Così come l’anno scorso, dunque, anche stavolta potrebbe arrivare a Pordenone il formidabile francese al seguito della “morosa”, con un intreccio di competizione e sentimento nel suggestivo scenario delle “grave” tra i guadi di Meduna e Tagliamento. Frau Mayer sarà alla guida di un Danisi Dust Devil, ovvero un “diavolo della polvere”, veicolo su telaio tubolare estremamente leggero (meno di 700 kg), a trazione posteriore e con prestazioni di frenata e comportamento dinamico adattabili a ogni condizione.
Per questo la categoria T3 Light è la scommessa Fia di una classe che può correre dovunque, in primis la Dakar, allargando, grazie ai costi ridotti, il numero potenziale di piloti e team che possono avvicinarsi alle gare fuoristrada. In attesa di svelare l’enigma Peterhansel, una certezza è l’ulteriore partecipazione di Josef Machacek con un quad Mosquito Klement. Il “non più giovane” centauro ceco (è nato il 13 marzo 1957) rimane un punto di riferimento per la categoria delle moto a quattro ruote con un palmares di ben 5 successi alla Dakar e le vittorie all’Italian Baja 2009 e 2010. A dimostrazione che nelle sfide tout terrain contano più l’esperienza e la sagacia nell’affrontare insidie e trabocchetti, piuttosto che l’irruenza giovanile a tutto gas.
Carlo Ragogna Ufficio Stampa italian Baja