L’Ungheria esalta Trivini Bellini e per Mengozzi è il secondo scudetto



17 Novembre 2025

Certo l’annosa querelle prestazionale tra i fuoristrada e i tubolari leggeri ha trovato un altro capitolo di discussione al Raid of The Champions, l’ultimo atto del Campionato Italiano Cross Country che per il secondo anno consecutivo si è svolto in Ungheria, vicino al Lago Balaton. Ma diversamente dalla Baja dello Stella in Friuli dove un mese e mezzo fa hanno occupato tutti i primi cinque posti, perlomeno in terra magiara gli SSV non hanno fatto piazza pulita davanti e si sono limitati a conquistare la prima e la quinta casella (anche l’ottava) in una gara dove hanno sfruttato le condizioni più favorevoli alle loro caratteristiche di agilità su tracciato sconnesso e scivoloso.

Successo strameritato per i mantovani Alessandro e Marco Trivini Bellini su Can Am Maverick T3, nettamente i migliori in ciascuno dei tre settori selettivi che hanno composto la classifica cronometrata. L’equipaggio del TB Team, firmando una indimenticabile prima vittoria assoluta, ha completato i 228,82 km totali in 3:13’08’’ senza mai mollare la presa, salendo di ritmo a ogni passaggio. “Mi sono sempre trovato a mio agio – le prime parole del vincitore – nei tracciati tecnici dell’Ungheria, i risultati che ho ottenuto qui con il T2 a livello iridato ed europeo mi hanno dato sicurezza per esprimermi al meglio”. Piazza d’onore appannaggio di Manuele Mengozzi ed Elisa Tassile con il Toyota Hilux Overdrive T1 preparato dall’Aticar Maranello. Così il pilota romagnolo si è laureato Campione Italiano Cross Country bissando il titolo dello scorso anno e la navigatrice friulana si è presa il suo primo sigillo da copilota. Terzo gradino del podio per il triestino Fabio Samsa affiancato dal pordenonese Mirko Brun su altro Toyota Hilux Overdrive T1, una bella soddisfazione l’aver progredito nella sequenza dei settori. La medaglia di legno per Riccardo Benettolo e Martina Musiari su Isuzu Trooper T1 è comunque un premio alla tenacia per aver raggiunto il traguardo nonostante evidenti problemi meccanici.


Un po’ di comprensibile delusione sul volto di Marco Zini e Christal Vomiero, quinto posto su Brp Maverick R dopo aver dimostrato con il miglior crono nel prologo che c’erano ambizioni di podio. Oggi erano in predicato di giungere secondi, ma nel terzo giro sono incappati in un errore di linea e hanno aggiunto km doppiando l’anello conclusivo. Stefano Moro e Simona Morosi hanno concluso al sesto posto con il Mitsubishi Pajero, primi del TH, risultato importante ma che non è bastato per superare in extremis Filippo Andreetto e Francesco Proietti, rivali con l’altro Pajero by R Team, noni assoluti e vincitori del Campionato Italiano Storico, mentre decimo assoluto e terzo nel tricolore vintage è il bilancio niente male di Simone Grossi con Daniele Fontana Sacchetti su Land Rover Defender V8.

 

Nella top ten risultato eclatante per Alessandro Uliana e Angelo Mirolo su Dacia Duster, settimi assoluti con l’unico T2 che ha coperto l’intero percorso. Ottavo invece il baby fenomeno dello Stella, Kevin Manocchi affiancato dalla sorella Giada (più forte della febbre) sul Yamaha Yxz 1000 R. Traguardo che scolpisce la conquista del Trofeo d’Italia SSV da parte di un pilota ancora non patentato per le strade di tutti i giorni. Undicesimo l’equipaggio greco composto da Evangelos Bersis e Iannis Vorrias su Mitsubishi L200 seguito dall’R Team che si è messo in lizza nella disfida tricolore, precedendo solo Michele Manocchi e Gianluca Sbaraglia con l’altro Quaddy Yamaha della famiglia da corsa veneto friulana, ormai un punto di riferimento per i side by side.


A completamento i Suzuki di Alfio Bordonaro e Stefano Lovisa (Grand Vitara T1), il catanese che si è aggiudicato Il Suzuki Challenge il monomarca giapponese 2025, Michele Abeniacar e Rocco Sbaraglia (Vitara T2), Gianluca Morra e Stefano Tironi (Vitara T2), Alberto Gazzetta e Andrea Pizzato (Jimny TH), ciascuno alle prese con avversità elettriche e meccaniche in aggiunta alle difficoltà del percorso, ma ugualmente tutti gratificati dall’avventura condivisa. Peccato infine per Martin Alejandro Cisella e Roberto Briani, saliti in Ungheria con l’ottimo viatico del terzo posto allo Stella. La loro gara si è interrotta stamane neanche a metà del primo settore, quando l’atterraggio su una buca ha fatto schizzare il Can Am Maverick X3 contro una pianta: anteriore destra divelta e ammortizzatore ko. Ma il “gaucho” ha promesso di tornare.

 

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