E’ tutta da raccontare la breve storia che porterà a correre l’ormai imminente Italian Baja 2016 (dal 23 al 26 giugno) l’equipaggio femminile composto dalla pilota neozelandese Emma Gilmour e dalla navigatrice sudafricana Sandra Labuscagne con un Mitsubishi Pajero T2.
L’anno scorso si sono svolte le selezioni di FIA Women in Motorsport tra oltre 200 candidate segnalate dagli Automobile Club nazionali affiliati alla Federazione internazionale. Iniziativa caldeggiata dalla Commissione presieduta dalla francese Michéle Mouton, ex pilota di rally vincitrice di gare mondiali con Audi.
Le migliori dodici hanno affrontato un’ulteriore selezione in Qatar e alla fine le “insegnanti”, la tedesca Jutta Kleinschmidt (unica donna ad aver vinto la Dakar) e l’italiana Fabrizia Pons (storica navigatrice nei rally della stessa Mouton e Piero Liatti, di Ari Vatanen nel fuoristrada) hanno scelto l’equipaggio vincitore cui è andato in premio la partecipazione al Sealine Cross Country Rally. Poi, grazie all’interessamento della Federazione qatariota, lo scorso aprile sono stati 3 i veicoli a disposizione e altri 2 equipaggi femminili hanno potuto affrontare il Sealine.
Un cross country rally davvero impegnativo nel quale Gilmour & Labuscagne, pur gareggiando separate, si sono messe in luce nei rispettivi ruoli e hanno convinto Kleinschmidt & Pons di meritare un’altra chance. L’ultimo capitolo (per ora) riguarda l’Italian Baja, dove l’inedito equipaggio potrà gareggiare grazie al supporto di Nasser Al-Attiyah, il grande campione qatariota che sostiene i costi del veicolo allestito da Ralliart Italia, e grazie all’ospitalità del Fuoristrada Club 4x4 Pordenone, deciso sostenitore della presenza femminile nella specialità:
“Ero in Commissione alla FIA quando il progetto è stato presentato da Jutta Kleinschmidt e mi è piaciuto subito – spiega Mauro Tavella, Ceo di Italian Baja – perché mira ad allargare la base di partecipazione alla nostra specialità e dare spazio alla componente femminile rappresenta un grande investimento di credibilità sportiva e di immagine planetaria”.
Carlo Ragogna Ufficio Stampa italian Baja